L’Isola di San Giulio è l’unica isola del Lago d’Orta e fu il luogo in cui San Giulio, fratello di Giuliano patrono di Gozzano, costruì verso il 390 una chiesa, simbolo della cristianizzazione di questi luoghi. La leggenda vuole che il Santo raggiunse l’isola infestata da draghi e serpenti navigando sul suo mantello. L’isola è facilmente raggiungibile soggiornando presso Cascina Tumas, attraverso il servizio navigazione Lago d’Orta che passa anche da Pettenasco a 300m dalla Cascina. Dal 1200, quando i Vescovi di Novara assunsero la piena sovranità sul territorio della Riviera di San Giulio, l’isola ne divenne il centro religioso e amministrativo. Nel Medioevo il lago si chiamava Lago di San Giulio, ma poi, nel corso del XVII secolo le attività economiche si spostarono verso il vicino borgo di Orta ed anche il nome del lago mutò in lago d’Orta. Sull’isola vi era un castello, abbattuto poi nell’800 per far posto al grande Seminario Vescovile, opera dell’architetto lombardo Ferdinando Caronesi. Nel 1973 venne fondato sull’isola un monastero femminile benedettino, l’Abbazia Mater Ecclesiae, nel quale vengono svolte importanti ricerche, studi e traduzioni di testi antichi. Il monastero ha anche un laboratorio di restauro e centro di ricerca e studio sui tessuti antichi. Gli ospiti di Cascina Tumas non possono non visitare la suggestiva isola, percorrendo il silenzioso e raccolto sentiero che ad anello ne percorre l’intero perimetro. L’Isola di San Giulio è stata l’ambientazione di racconti e romanzi (quali “I numeri della sabbia” di Roger Talbot o “Il convento sull’isola” di Marco Polillo) e anche pellicole cinematografiche, quali “La corrispondenza” di Giuseppe Tornatore con Jeremy Irons.